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Fossa Clodia è una suite articolata secondo i tempi della marea che periodicamente assedia e abbandona Chioggia, la vera protagonista di queste pagine. E proprio come la marea qui la lingua sale attraverso gli interstizi dei luoghi su fino ai tetti della città per poi trasformarsi, ridiscendendo verso il basso da italiana a chioggiotta in un’alternanza di tempi cadenzata dalle diverse scansioni del dove e del quando. E mentre piano piano emerge dal profondo per farsi figura sempre più chiara e distinta, Chioggia anzi, Fossa Clodia, che è nome primordiale della città, viene percorsa in lungo e in largo fino alle sue isole più prossime non solo nei territori, ma anche e soprattutto nelle parole, se è vero che la lingua è mondo e questo può essere abitato.
Tra il Piave e il Soligo è un grande affresco autobiografico dei luoghi della giovinezza e della maturità dell’Autore, che rivisita anche le vicende dolorose e tragiche dell’occupazione nazista dopo l’8 settembre 1943.
Tra il Piave e il Soligo è un grande affresco autobiografico dei luoghi della giovinezza e della maturità dell’autore. Un quadro puntuale e bellissimo del Veneto che la memoria difende dal degrado e dall’abbandono, scritto non solo con la precisione dell’osservatore attento ma anche con la passione di chi è innamorato della natura. E, attraverso i luoghi, Orlandi ricompone anche le vicende dolorose e tragiche dell’occupazione nazista dopo l’8 settembre 1943, raccontando con il piglio del narratore episodi personali e particolari inediti delle violenze degli ultimi mesi di guerra e dei molti morti nella zona tra il Piave e il Soligo.