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Corte Moschin Giano
Quaderni di un terrorista
di: Corte Moschin GianoDal ’69, uno stillicidio di bombe e di morti: Piazza Fontana, la questura di Milano, Piazza della Loggia, l’Italicus, Bologna, il rapido 904, Firenze, Roma, le tappe più clamorose e infami del terrore delle bombe. Sono trascorsi 29 anni dalla strage di piazza Fontana quando una donna riceve, il 12 dicembre 1998, 29° anniversario della madre di tutte le bombe, un misterioso e minaccioso diario, definito dall’autore stesso “ordigno”, che rivela alcuni aspetti sconosciuti di quelle vicende. La donna, durante la lettura, inserisce nel manoscritto alcune sue note di commento, destinate ad un misterioso personaggio, non estraneo a quei fatti, che si trova incarcerato in base ad accuse gravissime.
Non si tratta di un romanzo “storico” in senso stretto, ma attraverso il racconto, che è l’entrare nella vita e il guardare le cose con la curiosità di capire, la Storia si intreccia con una quotidianità fatta anche di piccoli eventi, di nevrosi individuali e collettive, di sogni e di fughe, di follia di chi mescola alla realtà i propri mondi allucinati, rivelandosi al lettore nel suo sviluppo altrimenti incomprensibile. E la formula del diario come felice scelta narrativa consente all’autore di condurre i suoi personaggi lungo il corso della loro vicenda, lasciandoli andare per la loro strada e insieme illuminandoli dal più profondo delle loro coscienze attraverso una minuta indagine psicologica giocata sempre di sponda. Gettando così un fascio di luce nel buio degli anni di piombo della recente storia italiana.
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Dal ’69, uno stillicidio di bombe e di morti: Piazza Fontana, la questura di Milano, Piazza della Loggia, l’Italicus, Bologna, il rapido 904, Firenze, Roma, le tappe più clamorose e infami del terrore delle bombe. Sono trascorsi 29 anni dalla strage di piazza Fontana quando una donna riceve, il 12 dicembre 1998, 29° anniversario della madre di tutte le bombe, un misterioso e minaccioso diario, definito dall’autore stesso “ordigno”, che rivela alcuni aspetti sconosciuti di quelle vicende. La donna, durante la lettura, inserisce nel manoscritto alcune sue note di commento, destinate ad un misterioso personaggio, non estraneo a quei fatti, che si trova incarcerato in base ad accuse gravissime.
Non si tratta di un romanzo “storico” in senso stretto, ma attraverso il racconto, che è l’entrare nella vita e il guardare le cose con la curiosità di capire, la Storia si intreccia con una quotidianità fatta anche di piccoli eventi, di nevrosi individuali e collettive, di sogni e di fughe, di follia di chi mescola alla realtà i propri mondi allucinati, rivelandosi al lettore nel suo sviluppo altrimenti incomprensibile. E la formula del diario come felice scelta narrativa consente all’autore di condurre i suoi personaggi lungo il corso della loro vicenda, lasciandoli andare per la loro strada e insieme illuminandoli dal più profondo delle loro coscienze attraverso una minuta indagine psicologica giocata sempre di sponda. Gettando così un fascio di luce nel buio degli anni di piombo della recente storia italiana.
Gli anni di piombo scorrono nei diari di Corte Moschin
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Il Gazzettino Quaderni
La presentazione
http://www.literary.it/dati/literary/nanni2/quaderni_di_un_terrorista.html
http://www.literary.it/dati/literary/f/florio_monica/quaderni_di_un_terrorista.html
http://www.literary.it/dati/literary/b/belli_nicoletta/quaderni_di_un_terrorista.html
Quaderni, storie d’Italia
Terrorismo italiano
http://spettacoliecultura.ilmessaggero.it/libri/quaderni_terrorista_anni_di_piombo-2134438.html
il-terrorista-manovrato